Il Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali ha pubblicato il suo decimo rapporto annuale dal titolo “Investitori istituzionali italiani: iscritti, risorse e gestori per l’anno 2022”, contenente una sezione interamente dedicata ai fondi pensione negoziali (FPN), categoria a cui appartiene anche Fondo Telemaco.
In questo articolo analizzeremo l’andamento del patrimonio complessivo dei FPN e vedremo come si colloca Telemaco nella classifica dei fondi pensione. Scopriremo, poi, che nel 2022 è stata registrata una crescita degli aderenti, seppur contenuta: un segnale positivo in un anno decisamente complesso per i mercati finanziari.
Infine, vedremo quanto può essere controproducente prendere delle decisioni circa il proprio futuro previdenziale basandosi sulla mera contingenza del momento, senza prendere in considerazione l’orizzonte temporale lungo, tipico degli investimenti che hanno come obiettivo quello di ottenere una pensione integrativa.
Telemaco fra i primi 10 fondi negoziali per patrimonio
Il patrimonio complessivo dei fondi negoziali, nel 2022, ammonta a 61,100 miliardi di euro e registra un decremento di 4,2 miliardi di euro (-6,46% rispetto al 2021), un calo da ricercare prevalentemente negli effetti dell’andamento negativo dei mercati finanziari.
Analizzando la consistenza patrimoniale dei fondi pensione negoziali, emerge che il Fondo Telemaco si colloca tra i primi 10, con un patrimonio pari a 2,14 miliardi di euro.
Nell’analisi dei comparti, emerge che il patrimonio complessivo dei 33 FPN si suddivide tra 98 comparti (numero invariato dal 2020), di cui 32 garantiti, 30 bilanciati, 17 obbligazionari misti, 16 azionari e 3 obbligazionari puri. Il peso dei comparti bilanciati e obbligazionari, rispettivamente pari al 47,1% e al 32,7%, continua a essere preponderante (circa 49 miliardi su 61), mentre il peso dei comparti garantiti si attesta al 13,4% (pari a circa 8 miliardi) e quello dei comparti azionari al 6,8% (4 miliardi).
Telemaco fra i primi 20 fondi negoziali per iscritti
A fine 2022 i fondi pensione negoziali operativi in Italia sono 33, numero invariato dal 2018, e contano 3,8 milioni di iscritti, circa 350 mila in più rispetto al 2021 (+10%).
Dopo il picco di 44 FPN registrato nel 2002, negli ultimi anni si è registrata una progressiva diminuzione nel loro numero. A partire dal 2018, infatti, si rileva la presenza di 33 fondi pensione negoziali: lo stesso numero del 1999.
Il numero di iscritti nel 2006 era già quasi raddoppiato rispetto al 1999, con due momenti di accelerazione nelle adesioni registrate rispettivamente:
- nel 2007, con l’entrata in vigore nel gennaio dello stesso anno del meccanismo di iscrizione tramite conferimento per silenzio assenso del TFR, la cosiddetta adesione tacita;
- nel 2015, con l’introduzione del meccanismo di adesione contrattuale.
Su quest’ultima forma di adesione, prendiamo la definizione che fornisce la COVIP (Commissione di Vigilanza sui fondi pensione):
“una previsione inserita nel CCNL che introduce a favore di tutti i lavoratori dipendenti del settore di riferimento un contributo mensile, a carico del solo datore di lavoro, da versare al Fondo di previdenza complementare individuato nel contratto stesso. Conseguentemente, per i lavoratori dipendenti già iscritti al Fondo il contributo contrattuale si aggiunge al contributo posto a carico del datore di lavoro, mentre per i non iscritti questo unico versamento genera l’adesione contrattuale.”
In questo contesto, Fondo Telemaco si colloca tra i primi 20 fondi negoziali per numero di iscritti nel 2022, con 58.460 aderenti e una crescita dello 0,37% rispetto al 2021.
Una crescita che, nonostante risulti contenuta rispetto all’anno precedente, rappresenta un chiaro segnale di fiducia dei lavoratori delle Telecomunicazioni nella previdenza complementare e nel Fondo, anche in un anno di forte crisi dei mercati finanziari quale è stato il 2022. Una fiducia ripagata già nei primi mesi del 2023, in cui si è registrato un ritorno in positivo dei rendimenti dei fondi pensione negoziali.
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Fondo Telemaco: la resilienza di un orizzonte temporale lungo
I dati sopra esposti su patrimonio e numero di iscritti mostrano la grande resilienza di Fondo Telemaco e il suo impegno a tutela degli aderenti, nel corso delle crisi che si sono susseguite negli ultimi 15 anni.
Queste crisi ci ricordano ancora una volta l’importanza di tenere ben presente l’orizzonte temporale di riferimento per il risparmio e gli investimenti previdenziali, ovvero il lungo periodo.
I dati relativi ai rendimenti dei primi mesi del 2023, infatti, mostrano rassicuranti segnali di ripresa rispetto alle difficoltà e alle incertezze del 2022.
I dati mostrano come nelle crisi passate, da quella dei mutui subprime del 2008 a quella del debito sovrano del 2011, gli andamenti negativi sono sempre stati ampiamente recuperati. Il tempo ha sempre rappresentato un alleato del risparmio previdenziale: nel lungo periodo, infatti, le oscillazioni e le perdite dovute alle fluttuazioni dei mercati tendono a essere riassorbite e a tornare a una situazione di equilibrio.
Dunque, sebbene occorra tenere sempre ben presente che in finanza il passato non descrive necessariamente il futuro, è importante tenere sempre a mente che l’obiettivo previdenziale è per sua natura un obiettivo di lungo periodo e che ogni scelta che impatta sul proprio progetto pensionistico dovrebbe essere fatta in modo consapevole e non sulla scia dell’emotività.
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